Un segnale attivo è prodotto da una trasmittente applicata ad un cavo cosicché possa essere localizzata e tracciata da una ricevente; una trasmittente può inoltre emettere un segnale in un’area andando ad interagire con tutte le tubazioni presenti nell’area, permettendone quindi la rilevazione.
I segnali passivi convergono naturalmente verso i cavi per effetto dell’energia elettrica a frequenza 50/60 Hz denominate anche Energia Radio VFL.
Nonostante l’esistenza dei segnali passivi, il segnale migliore per individuare una tubazione è sempre quello attivo, indotto volontariamente con lo scopo di tracciare la rete.
Applicazione di un segnale attivo
Un segnale attivo si induce su una tubazione tramite una trasmittente in modo tale che il segnale possa essere letto tramite una ricevente di segnale.
Collegamento diretto: il segnale di corrente alternata prodotto dalla trasmittente, viene trasmesso sulla tubazione tramite un punto d’accesso, come una valvola, un contatore o la fine della tubazione. Il circuito viene completato con un collegamento per lo scarico a terra.
Induzione: l’antenna della trasmittente, alimentata da corrente alternata, crea un campo elettromagnetico grazie alla resistenza elettrica, che si propaga nel terreno circostante.
Nel disegno l’antenna della trasmittente è parallela al cavo ed il suo campo si sviluppa attorno ai cavi che sono attraversati da un segnale. Non c’è invece alcun tipo di connessione o segnale indotto sulla linea perpendicolare alla trasmittente.
Posizionare la trasmittente in maniera orizzontale invece permette di avere un campo elettromagnetico più ampio, ma in questo caso vengono indotte tutte le tubazioni presenti nelle vicinanze.
Presa di segnale (Crimping): questo metodo utilizza il principio di induzione per dare un risultato simile a quello dato dalla connessione diretta, senza però che vi sia alcun tipo di contatto elettrico. Il segnale in uscita dalla trasmittente è indotto su un cavo appositamente avvolto intorno alla rete che si vuole tracciare. Il nucleo di questo cavo è una resistenza magnetica toroidale che crea un primo campo elettromagnetico, il quale si propaga poi intorno ad un trasformatore, guadagnando quindi un segnale più potente facendo sì che sia sufficiente a propagarsi in ogni direzione della tubazione.
Segnali passivi
I segnali passivi sono presenti naturalmente in diversi cavi o tubazioni interrate. Ovvi esempi di questo sono i cavi dell’alta tensione che sono costantemente attraversati dalla corrente. È invece meno ovvio il fatto che il terreno sia pieno di segnali di ritorno provenienti da altre reti presenti nel sottosuolo che per legge fisica tendono a confluire verso i materiali con maggiore capacità conduttiva, come appunto i tubi metallici o i cavi.
La corrente che scorre lungo un cavo produce un campo elettromagnetico (o segnale passivo), mentre un cavo attraversato dall’alta tensione potrebbe non produrre un segnale abbastanza forte da essere rilevato.
In ogni caso la trasmittente di segnale introducono la corrente direttamente nel terreno formando dei campi elettrici che permettono l’individuazione della maggior parte dei cavi dell’alta tensione in maniera passiva.
Ovunque si effettui una rilevazione bisogna sempre tenere presente l’energia radio ad onde lunghe, ma bassissima frequenza, proveniente da trasmettitori posizionati molto in lontananza, che si propaga in ogni direzione su tutto il pianeta.
Il terreno è il mezzo di ritorno utilizzato da queste onde, soprattutto laddove sono presenti reti in materiale metallico.
In questo caso il terreno stesso diventa un’antenna di propagazione del segnale, tanto che, procedendo a tentativi, queste onde possono essere utilizzate per effettuare una rilevazione.